17enne si tuffa nel lago ma non riesce a ritornare a riva, muore annegato, “Abbiamo fatto di tutto per salvarlo”

Il giovane egiziano ospite di un centro d’accoglienza si è immerso senza più riemergere. Due ragazzi tentano il salvataggio, ma ogni soccorso è stato vano

Il giovane egiziano ospite di un centro d’accoglienza si è immerso senza più riemergere. Due ragazzi tentano il salvataggio, ma ogni soccorso è stato vano

Il dramma nel lago, poi la corsa disperata per salvarlo

Una giornata sulle sponde del lago dell’Accesa, nel comune di Massa Marittima, si è trasformata in tragedia giovedì scorso. Saber Ahmed Mohamed, 17 anni, originario dell’Egitto, ha perso la vita dopo essersi tuffato nelle acque fredde e profonde dello specchio d’acqua. Il ragazzo era ospite di un centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati con sede a Valpiana.

A raccontare i concitati momenti del salvataggio è Tommaso Orioli, 20 anni, uno dei due ragazzi intervenuti per soccorrere Saber. «Non ho avuto paura a tuffarmi, ma ero un po’ agitato», dice con lucidità e commozione. Insieme a un amico – uno dei due con il brevetto da bagnino – si è gettato in acqua appena sentite le grida dei presenti. «Lo vedevo a quattro o cinque metri di profondità, ma non riuscivo a raggiungerlo. Il mio amico è riuscito a prenderlo e portarlo in superficie, allora ho potuto aiutare».

Manovre disperate sulla pedana, ma il cuore di Saber non riparte

Una volta riportato a riva, il corpo del giovane è stato adagiato su una pedana galleggiante, dove sono state subito iniziate le manovre di rianimazione. A praticarle, proprio uno dei soccorritori, addestrato con competenze da bagnino. Poco dopo è arrivato anche l’equipaggio del 118 con l’eliambulanza Pegaso, ma ogni tentativo si è rivelato inutile: Saber non ha mai ripreso conoscenza.

Secondo le prime ricostruzioni, il ragazzo si era immerso per nuotare ma non è più riemerso. I suoi amici hanno subito lanciato l’allarme. Resta ora da chiarire se la morte sia stata causata da una congestione dovuta alla temperatura dell’acqua, notoriamente bassa anche nei mesi primaverili, oppure da altre cause. L’autopsia, attesa tra lunedì e martedì, fornirà risposte più precise.

Un lago suggestivo ma insidioso: “Mai allontanarsi troppo dalla riva”

Tommaso, che conosce bene il lago e lo frequenta spesso, invita alla prudenza: «A mio giudizio, Saber non era un nuotatore esperto. È un consiglio che do a tutti: state vicino alle sponde o alle pedane, le acque qui sono fredde e profonde anche in primavera».

Il lago dell’Accesa, infatti, è noto per le sue caratteristiche particolari: suggestivo, circondato dalla natura, ma con fondali che scendono rapidamente e con una temperatura che rimane rigida anche a maggio. Una combinazione che può rivelarsi fatale, soprattutto per chi non ha familiarità con la nuotata in acque libere.

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