Cronaca Italiana

“Se mi dai il numero eviti la multa”: vigile molesta via WhatsApp una donna

Una donna racconta di essere stata contattata insistentemente da un agente della Polizia Locale di Roma dopo avergli fornito il numero per evitare una sanzione.


L’incontro con il vigile e la richiesta inaspettata

ROMA – Un’agente della Polizia Locale di Roma è stato accusato da una donna di averla molestata tramite messaggi su WhatsApp. Secondo quanto riferito da Giorgia, tutto sarebbe iniziato dopo un’irregolarità al parcheggio. La donna ha spiegato di essersi fermata in doppia fila per qualche minuto per parlare con un’amica in un bar quando ha notato la presenza di alcuni vigili nelle vicinanze. Nel tentativo di evitare sanzioni, si è precipitata verso l’auto.

A quel punto, uno degli agenti le si sarebbe avvicinato in modo severo, lamentando l’irregolarità del parcheggio. Dopo essersi scusata, la conversazione avrebbe preso una piega inaspettata: «Mi ha detto “Se mi dai il tuo numero non ti faccio la multa”», ha raccontato Giorgia. Presa alla sprovvista, ha accettato di fornire il contatto, convinta che avrebbe potuto bloccarlo in caso di comportamenti indesiderati.

Il giorno seguente, l’agente l’ha contattata, presentandosi come “il vigile di piazza Mazzini”. All’inizio, i messaggi sembravano innocui, ma con il passare dei giorni sarebbero diventati sempre più insistenti.


I messaggi insistenti e la decisione di bloccarlo

Secondo la testimonianza della donna, il vigile avrebbe continuato a scriverle quotidianamente, chiedendo quando si sarebbero visti e facendo domande sulla sua vita privata. «Ha iniziato a scrivermi tutti i giorni: quando ci vediamo, che fai, che non fai. Io non gli rispondevo e se lo facevo era a monosillabi», ha spiegato Giorgia.

La situazione sarebbe degenerata al punto da spingerla a interrompere ogni contatto. Uno degli ultimi messaggi ricevuti conteneva un invito diretto: «Ti vengo a prendere alle 20.30», seguito da altri tentativi di convincerla: «Se non puoi facciamo domani», e ancora, «Se non ti va di uscire con me puoi dirlo, senza c t faje attener». Dopo quest’ultimo messaggio, la donna ha deciso di bloccarlo definitivamente.

Pur non avendo sporto denuncia, Giorgia ha dichiarato di aver conservato tutte le conversazioni a scopo di tutela. Inoltre, ha affermato di aver riconosciuto lo stesso agente in un altro episodio precedente, in cui era stata oggetto di catcalling.

Un’esperienza simile è stata raccontata anche da Flavia Restivo, attivista che nei giorni scorsi ha denunciato un episodio di molestie verbali da parte di un vigile mentre si trovava per le strade della capitale.

Attualmente non risultano indagini ufficiali né provvedimenti disciplinari noti nei confronti dell’agente coinvolto.