Due ragazzi a volto coperto hanno rapinato la yogurteria dei fratelli Picerno colpendo con un martello bancone e titolare. Indagini in corso sui filmati.
Un venerdì sera come tanti si è trasformato in terrore ad Altamura, dove due giovani a volto coperto hanno fatto irruzione nella yogurteria “Yogurtissimo”, gestita dai fratelli Giuseppe e Francesco Picerno, in via Vittorio Veneto. I due, armati di martello, hanno seminato il panico tra i clienti e colpito con violenza il bancone del locale, aggredendo anche uno dei titolari.
A raccontare la scena è stato Giuseppe Picerno, che ha affidato a Facebook un lungo post carico di emozione e rabbia. “Sembra una ragnatela, purtroppo non lo è. È un colpo di martello, anzi più colpi”, scrive mostrando la vetrina danneggiata.
Secondo quanto riferito, i due malviventi si sono diretti verso la cassa, aggredendo Francesco con una martellata alla testa. Il titolare ha cercato di difendere una collega, facendole da scudo. Poi, la furia cieca: martellate sul bancone, sui contenitori delle granelle, sulla vetrina di protezione. Infine, la fuga, dopo aver razziato completamente la cassa.
L’intera scena, precisa Giuseppe, è stata registrata dal sistema di videosorveglianza del locale. Le immagini sono ora al vaglio dei carabinieri, intervenuti sul posto insieme agli operatori del 118, allertati da alcuni clienti. Il bottino è in corso di quantificazione.
“Davvero da non crederci”, scrive il titolare, che si dice fiducioso nel lavoro degli inquirenti. Intanto, emergono i primi dettagli sui due aggressori: si tratterebbe di adolescenti o poco più che maggiorenni. Il volto era coperto, ma i loro movimenti e l’azione violenta potrebbero fornire elementi utili all’identificazione.
A colpire è soprattutto lo sfogo umano e toccante di Giuseppe Picerno, che nel suo messaggio pensa prima di tutto alle persone: “Non importa dei danni, dell’incasso e dello spavento. Mi importa che mio fratello sta bene, che i miei colleghi stanno bene, che i clienti stanno bene”.
Poi la riflessione: “Sono un genitore come tanti. Vedere che chi fa del male sono dei giovani mi mette tanta tristezza”. E ancora: “Non smetterò di dare valore a questo lavoro e alle persone. È da qui che si riparte”.
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