Cronaca Italiana

“Stasi innocente, lo capisce anche un cretino”: Feltri accusa la magistratura dopo 18 anni di errori

Il giornalista Vittorio Feltri commenta le recenti novità sull’omicidio di Chiara Poggi e ribadisce la sua convinzione sull’innocenza di Alberto Stasi.


Feltri interviene sul nuovo filone d’indagine

Il caso Garlasco torna a far discutere dopo quasi due decenni. Le recenti indagini che vedono coinvolto Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, potrebbero portare nuove interpretazioni sulla vicenda giudiziaria che ha segnato l’Italia. In merito agli sviluppi, Vittorio Feltri, direttore editoriale de Il Giornale, ha commentato al Tg4: “Questi nuovi elementi sono ancora tutti da verificare. Io credo che ci siano molte chiacchiere e poco sugo, però può darsi che si riesca anche a trarre qualche elemento che possa contribuire a chiarire una volta per tutte questa indagine che prosegue da 18 anni”.

Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, ha sempre sostenuto la propria innocenza. Secondo Feltri, le sentenze di primo e secondo grado, che avevano escluso responsabilità da parte di Stasi per mancanza di prove, sono state poi ribaltate ingiustamente: “Stasi si è fatto 16 anni di carcere senza una prova, così come aveva stabilito il tribunale di primo grado a suo tempo e così come aveva stabilito il processo di secondo grado. Mancavano le prove per accusare il povero ragazzo, il quale invece è stato poi condannato lo stesso in Cassazione, e qui c’è tutta l’assurdità della nostra magistratura”.


“Non esiste una prova contro di lui”

Feltri, da sempre convinto della non colpevolezza di Stasi, ha espresso forti perplessità sulla possibilità di arrivare a una verità definitiva a quasi vent’anni di distanza dai fatti: “Pensare di arrivare alla verità a distanza di 18 anni è quantomeno velleitario. Io mi auguro che ci riescano, coloro i quali indagano adesso, ma mi interessa soprattutto che si affermi l’innocenza di Stasi”. Il giornalista sottolinea la mancanza di riscontri concreti a carico del giovane, condannato nel 2015: “Ha pagato per ciò che non ha fatto, non esiste una prova che lui sia stato un assassino eppure si è fatto la galera. Questo è lo scandalo, è lo scempio che è stato commesso”.

Feltri aggiunge che, dopo così tanto tempo, sia ormai improbabile individuare l’autore del delitto: “Dopo 18 anni è impossibile trovare l’assassino vero, lo capisce anche un cretino”. In chiusura dell’intervento, il direttore ribadisce con fermezza la propria posizione: “Alberto Stasi è un innocente, anche un cretino lo capisce che è innocente, basta guardare le carte. Cosa è successo durante le indagini iniziali, si capisce subito che non c’entra niente. Invece lo hanno condannato ed è tuttora considerato un assassino, questo è vergognoso”. Feltri sostiene di aver maturato questa convinzione fin da subito: “Oggi lo sostengono tutti, arrivano adesso, dopo 20 anni, ma ho capito immediatamente che non c’entrava niente, perché l’ho interrogato, perché conoscevo il suo primo legame, perché ho guardato le carte, perché ho letto tutte le stupidaggini che sono state scritte contro di lui e per cui ho capito che lui era innocente”.