Daniela Strazzullo, colpita alla testa da un colpo d’arma da fuoco, è deceduta dopo ore di agonia. La ex compagna si era tolta la vita subito dopo.
È deceduta Daniela Strazzullo, la 31enne gravemente ferita da un colpo di pistola alla testa esploso dalla ex compagna, Ilaria Capezzuto, nella notte tra il 22 e il 23 maggio. Il drammatico episodio è avvenuto a Volla, in provincia di Napoli, dove i carabinieri sono intervenuti intorno alle 3 del mattino in via Don Luigi Sturzo. La giovane è stata trovata agonizzante all’interno di una Renault Captur, ferita da un proiettile esploso a distanza ravvicinata. Le sue condizioni sono apparse subito critiche ed è stata trasportata d’urgenza all’Ospedale del Mare di Ponticelli.
Poco dopo, il corpo privo di vita di Ilaria Capezzuto, 34 anni, è stato rinvenuto in via Pinocchio, a breve distanza dal luogo dell’aggressione. Accanto a lei, ancora stretta tra le mani, una pistola calibro 9, la stessa con cui aveva sparato all’ex compagna prima di togliersi la vita. Secondo le prime ricostruzioni, entrambe si sarebbero incontrate per un confronto dopo la fine della loro relazione sentimentale, bruscamente interrotta di recente.
Gli investigatori ipotizzano che, al termine di un incontro forse teso, la 34enne abbia estratto l’arma e fatto fuoco contro Strazzullo. Ritenendola morta, sarebbe poi scesa dal veicolo e si sarebbe allontanata per alcuni metri, prima di rivolgere la pistola contro se stessa.
Il decesso di Daniela Strazzullo è stato dichiarato nelle prime ore del 23 maggio, dopo l’accertamento della morte cerebrale. L’arma utilizzata, una pistola non registrata e detenuta illegalmente, è stata sequestrata insieme all’auto all’interno della quale è avvenuta l’aggressione. Anche la salma di Ilaria Capezzuto è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria per ulteriori accertamenti.
Le indagini, condotte dai carabinieri del comando provinciale di Napoli, sono ora concentrate sull’origine della pistola e sulle modalità con cui la donna ne sia venuta in possesso. Entrambe erano già note alle forze dell’ordine, ma non risultano precedenti per reati di tipo associativo.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, si è trattato di un caso di tentato omicidio-suicidio, con movente riconducibile alla recente rottura del legame affettivo tra le due donne. Restano da chiarire eventuali dettagli sull’incontro avvenuto quella notte e sulle dinamiche che hanno portato al tragico epilogo.
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