Antonio Nettis ha avviato una campagna online per sostenere i costi della difesa dopo una denuncia legata a un evento musicale in strada.
BARI – È finito al centro di un caso giudiziario Antonio Nettis, il giovane protagonista del video virale girato tra il 7 e l’8 maggio nel quartiere Umbertino, a Bari, durante una festa improvvisata in strada. In quell’occasione, un gruppo di ragazzi si era ritrovato per cantare in coro la nota canzone “Maledetta primavera”, attirando l’attenzione dei residenti e delle forze dell’ordine. L’episodio, avvenuto in concomitanza con i festeggiamenti di San Nicola 2025, ha suscitato ampio dibattito sui social e sui media, tra chi ha difeso l’iniziativa come un’espressione di allegria giovanile e chi, al contrario, ha denunciato l’ennesimo episodio legato alla cosiddetta “mala movida” nel centro cittadino.
Il clamore mediatico ha avuto conseguenze legali per Nettis, che ora rischia un procedimento penale. Per far fronte alle spese legate alla sua difesa, il giovane ha deciso di avviare una raccolta fondi con un obiettivo fissato a 6.000 euro. In poche ore, la campagna ha già raccolto 300 euro, segnale di un primo sostegno da parte di chi ha seguito la vicenda sui social.
Attraverso la piattaforma utilizzata per la raccolta fondi, Antonio Nettis ha voluto spiegare le motivazioni della sua iniziativa e fornire il proprio punto di vista sull’accaduto. “Ciao, mi chiamo Antonio Nettis – si legge nel testo – ho deciso di avviare questa raccolta fondi per affrontare un momento delicato della mia vita. In seguito a un episodio avvenuto durante la festa di San Nicola 2025, mi ritrovo coinvolto in una denuncia penale.”
Nella nota pubblicata online, il giovane sottolinea la forte esposizione mediatica dell’episodio, che ha comportato “una risonanza enorme, finendo su giornali, social e TV”. Per questo motivo, ribadisce la necessità di “affrontare il procedimento con la massima serietà e con una difesa legale adeguata”, specificando che i fondi raccolti serviranno a coprire “l’assistenza di un avvocato penalista, consulenze e costi processuali”.
“Ogni contributo, anche piccolo, può fare una grande differenza. Il mio obiettivo è affrontare tutto questo con dignità, trasparenza e rispetto della giustizia. Vi ringrazio con il cuore per la vostra fiducia e per l’aiuto che vorrete darmi”, conclude il suo messaggio.
La vicenda, che ha acceso un confronto tra libertà di espressione e rispetto delle regole del vivere urbano, proseguirà ora nelle sedi legali competenti. Nel frattempo, il giovane barese cerca di raccogliere il sostegno necessario per preparare la propria difesa.
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