Napoli's supporters during the Italian Serie A soccer match SSC Napoli vs Cagliari Calcio in Naples, Italy, 23 May 2025. ANSA/STRINGER
Caroselli, fuochi e festeggiamenti in tutta la città per il tricolore. Ma non sono mancati disordini, feriti e tentativi di rapina durante la notte.
La notte più lunga e intensa degli ultimi anni. Dopo la vittoria per 2-0 contro il Cagliari, che ha consegnato al Napoli il quarto Scudetto della sua storia, la città si è trasformata in un’unica grande piazza in festa. Dalle prime ore della sera e per tutta la notte, migliaia di tifosi hanno invaso le strade: caroselli, fuochi d’artificio, bandiere, striscioni, motorini in corteo e cori a squarciagola hanno animato ogni angolo del capoluogo campano.
Nei Quartieri Spagnoli, a via Toledo, in piazza Bovio, così come a piazza Trieste e Trento e piazza Plebiscito, l’entusiasmo è esploso in modo incontenibile. Tra i luoghi simbolici più affollati, la Fontana del Carciofo, che era stata svuotata e transennata per l’occasione, è stata ugualmente “conquistata” da un gruppo di tifosi che l’ha trasformata in palco improvvisato per cori e festeggiamenti.
Accanto alla gioia, però, non sono mancati momenti di tensione e disordine. La folla, accalcata in più punti strategici della città, ha reso difficile il controllo del territorio, e le forze dell’ordine hanno ricevuto segnalazioni di tentativi di furto e rapina, compiuti approfittando del caos generale.
Ci sono stati anche episodi di risse tra gruppi di tifosi, sia all’esterno dello Stadio Maradona prima della fine della partita, sia in diverse zone della città durante i festeggiamenti. Secondo i dati riportati da Fanpage e aggiornati alle 23.30, 16 persone sono state trasportate in ospedale, tra cui 5 feriti all’interno dello stadio con traumi e fratture.
Il bilancio sanitario della serata, secondo quanto riferito dall’ASL Napoli 1 Centro, è stato complessivamente gestibile: 121 persone si sono rivolte ai punti di primo soccorso del 118, la maggior parte per malori, stati di alterazione, lievi ferite o traumi non gravi. Si tratta, in larga parte, di codici gialli e verdi, trattati sul posto o con brevi osservazioni nei presidi d’emergenza.
La città, pur travolta da un’ondata di emozione e orgoglio, si è così trovata anche a fare i conti con l’altra faccia dei grandi eventi di massa: l’esuberanza incontrollata di una notte storica che ha lasciato segni visibili non solo nella memoria collettiva, ma anche nei bollettini delle emergenze.
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