Il conduttore difende la sua posizione e commenta ironicamente l’effetto degli eventi sportivi sull’audience del suo programma.
Pino Insegno è pronto a riprendere il timone di “Reazione a Catena”, il popolare game show estivo in onda su Rai 1. Alla presentazione dei palinsesti del Day Time estivo della Rai, il conduttore romano ha risposto in modo diretto a chi lo ha criticato per il calo di ascolti della scorsa edizione. «Dopo 44 anni di questo mestiere devo dimostrare qualcosa solo a me stesso, alle persone che mi seguono da tanto tempo», ha dichiarato.
Per Insegno, non è corretto attribuire il calo di share esclusivamente alla conduzione: «”Reazione a Catena” debuttò nel 1982 in prima serata su Rai2 il sabato sera. Dopo tanti anni io non ero più alla guida del programma. Indagate voi il motivo. Ho comunque condotto altri programmi che sono andati bene, a parte lo scivolone de “Il Mercante in Fiera”, che è stato un tentativo».
Il conduttore ha inoltre sottolineato come la programmazione della passata stagione sia stata fortemente penalizzata dalla concorrenza televisiva dovuta agli eventi sportivi: «Andavamo in onda contro partite, finali di salto in alto, finale di Coppa Davis… nonostante tutto gli ascolti avevano sempre il 2 davanti. Quest’anno confermeremo e andremo avanti, non siamo sempre noi contro tutti. Poi, creare polemica è facile».
Parlando con tono scherzoso, Pino Insegno ha fatto riferimento al tennista Jannik Sinner, il cui successo potrebbe distogliere l’attenzione del pubblico dalla trasmissione: «Speriamo non vinca», ha detto ridendo. Poi ha aggiunto: «Gli auguro un raffreddore, niente di più». Una battuta che ha suscitato qualche protesta tra i presenti, ma che il conduttore ha chiarito come semplice ironia: «Non è che se non fa una finale crolla il mondo…».
A prendere le difese di Insegno è intervenuto anche Angelo Mellone, direttore dell’Intrattenimento DayTime Rai, che ha definito il 2023 un anno anomalo per via delle numerose variazioni nei palinsesti: «Non si può prendere come esempio la programmazione dello scorso anno, è stata una corsa ad ostacoli nella definizione e ridefinizione dei palinsesti. Una concatenazione di eventi sportivi e internazionali ha impedito a un programma storico di sedimentarsi. Quest’anno si torna su un terreno di normalità».
Mellone ha concluso con una riflessione: «Ci rivediamo a fine luglio e facciamo un bilancio. Se gli ascolti saranno soddisfacenti, chiedo di considerare Pino per quello che è. Può piacere o meno, ma non esistono conduttori che non abbiano mai avuto un flop alle spalle. La quantità di attenzione che ha ricevuto è stata già abbastanza grande».
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