Tentato attacco all’elicottero di Putin durante la visita a Kursk, preso di mir da droni ucraini
L’elicottero presidenziale è stato preso di mira da velivoli senza pilota durante la visita a Kursk, ma la difesa aerea russa ha respinto l’attacco.
Putin in visita a Kursk, intercettato attacco con droni
Lo scorso 20 maggio, durante un viaggio ufficiale nella regione di Kursk, l’elicottero che trasportava il presidente russo Vladimir Putin è stato oggetto di un attacco da parte di droni ucraini. A confermare l’episodio è stato Yuri Dashkin, comandante della divisione di difesa aerea russa, intervenuto durante il programma Vesti Nedeli sull’emittente Rossiya 1. Secondo quanto riferito, la risposta della difesa russa ha impedito che il tentativo di attacco avesse successo, garantendo la sicurezza del capo di Stato.
In occasione della sua visita, Putin ha incontrato rappresentanti locali e volontari, e si è recato presso la centrale nucleare in costruzione nella città di Kurchatov. La trasferta assumeva anche un significato simbolico, dato che la regione era stata teatro, lo scorso anno, di un tentativo di incursione da parte delle forze ucraine. Secondo le autorità russe, l’operazione mirava a deviare l’attenzione del Cremlino dal fronte orientale nel Donbass e ottenere un vantaggio negoziale. Tuttavia, Mosca ha riferito che le truppe ucraine sono state respinte oltre il confine.
Sul fronte diplomatico, il Cremlino ha fatto sapere che non ha ancora ricevuto alcuna proposta ufficiale di mediazione da parte della Santa Sede, nonostante le indiscrezioni su un possibile coinvolgimento vaticano nel processo negoziale. “Non è stata presa alcuna decisione sulla sede di ulteriori negoziati”, ha dichiarato Dmitry Peskov, portavoce presidenziale, riferendosi anche ai recenti colloqui a Istanbul tra delegazioni russa e ucraina. “La Russia accoglie con favore la disponibilità e gli sforzi di tutti quei Paesi che desiderano contribuire a una rapida soluzione”, ha aggiunto Peskov, pur senza indicare aperture concrete.
Nuove tensioni: droni su Mosca e attacchi tra le regioni di confine
Parallelamente, gli scontri sul campo si sono intensificati. Le forze armate di Kiev hanno reso noto che sei soldati sono morti e altri dieci sono rimasti feriti in seguito a un attacco missilistico russo contro un poligono di addestramento nella regione di Sumy, confinante con il territorio di Kursk. Da parte loro, le forze ucraine hanno avviato operazioni con droni contro diverse aree della Federazione Russa, inclusa la regione della capitale.
Il Ministero della Difesa russo ha comunicato di aver abbattuto 159 droni nella notte tra martedì e mercoledì, sei dei quali nella zona di Mosca. Altri undici velivoli senza pilota sarebbero stati intercettati nelle ore successive, sempre nella stessa area, secondo quanto riferito dal sindaco Serghei Sobyanin. Gli allarmi aerei hanno determinato la chiusura temporanea di alcuni degli aeroporti internazionali della capitale, con interruzioni anche in altri scali situati nelle città di Vladimir, Ivanovo, Kaluga, Yaroslavl e Kostroma.