La vittima è Elisa Spadavecchia, in vacanza a Cervia con il marito. Il conducente del mezzo era senza patente e già noto per un precedente simile.
Era in vacanza con il marito a Pinarella di Cervia, quando è stata travolta da una ruspa in movimento sulla sabbia. La vittima, Elisa Spadavecchia, è morta sul colpo. Alla guida del mezzo, un trattore con lama frontale, c’era Gerry Gnoli, 54 anni, oggi indagato per omicidio colposo. L’uomo si difende sostenendo di essere autorizzato a lavorare, ma sul caso emergono numerose ombre, a partire dalla patente, che risulta revocata dal 2022.
Secondo quanto riportato dai quotidiani nazionali, Gnoli gestisce un’attività legata alla movimentazione di sabbia e spesso pubblicava su TikTok video dei suoi interventi in spiaggia, anche poco prima del tragico impatto. In un’intervista al Quotidiano Nazionale, ha dichiarato: «Io potevo lavorare. Sono pieno di carte che lo dicono». Smentisce anche che i lavori fossero non autorizzati: «Mi avevano visto tutti che ero lì, anche nei giorni precedenti. Ho l’autorizzazione per operare valida fino al 31 maggio dalle 7 alle 19».
Sulle sue abilità operative, l’indagato ha precisato: «Non serve la patente di guida: basta l’abilitazione per i macchinari, che io ho». Ha anche respinto le accuse relative a un incidente del 2022: «Sono state dette falsità, come che fossi positivo agli stupefacenti. Non è vero. La mia famiglia soffre per queste bugie».
A complicare ulteriormente la vicenda, ci sono le dichiarazioni del sindaco di Cervia, secondo cui i lavori sulla spiaggia sarebbero stati «abusivi». Anche la Cooperativa dei balneari della località ha dichiarato di non aver incaricato Gnoli di alcun intervento.
Il caso ha assunto un tono ancora più grave dopo che è emerso un precedente: Gnoli, nel marzo del 2022, era stato coinvolto in un incidente mortale davanti a una chiesa, in cui perse la vita Giuseppe Guercioli. Secondo quanto riferito da Repubblica, in quell’occasione fu trovato positivo alla cocaina. La nipote della vittima, Caterina Fedi, ha commentato: «Andava forte». Da quell’episodio, la patente gli fu revocata, ma ciò non gli ha impedito di continuare a operare con mezzi pesanti.
Ora gli inquirenti dovranno chiarire se l’attività svolta sulla spiaggia fosse effettivamente autorizzata e se le condizioni operative rispettassero i regolamenti previsti dalla legge.
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