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Gaza, morta in un raid la piccola Yaqeen, l’influencer di 11 anni che cercava di donare un sorriso su Instagram

Con i suoi video cercava di donare un sorriso ai bambini di Gaza. È rimasta uccisa in un raid israeliano insieme a gran parte della sua famiglia.

Uccisa in un raid notturno la piccola Yaqeen, volto dell’ong Ouena

Yaqeen Hammad, 11 anni, è rimasta uccisa nella notte tra venerdì e sabato a seguito di un raid aereo condotto dalle Forze di Difesa Israeliane nell’area di al-Baraka, a Deir el-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. L’attacco ha causato la morte anche di numerosi membri della sua famiglia. “Yaqeen, la mia campionessa. La mia sorellina, la mia anima, è stata uccisa”, ha scritto il fratello Mohamed, operatore umanitario e tra i pochi sopravvissuti, in un messaggio diffuso sui social.

La bambina, molto attiva sui social network, era diventata un volto noto all’interno dell’organizzazione umanitaria palestinese Ouena, con la quale si impegnava nella distribuzione di cibo, abiti e beni di prima necessità a favore degli sfollati. I suoi video, in cui spesso compariva con un gilet dell’organizzazione o con un giubbotto antiproiettile troppo grande per la sua statura, documentavano le attività dell’ong tra le macerie della Striscia. Attraverso brevi clip, Yaqeen mostrava come fosse possibile ritrovare un frammento di normalità tra i palazzi distrutti, con piccoli gesti quotidiani come la preparazione di dolci o la costruzione di cucine improvvisate con barattoli e falò.

I social, la speranza e l’impatto della guerra sui minori

Conosciuta per i suoi contenuti diffusi su Instagram, Yaqeen aveva attirato l’attenzione di migliaia di utenti grazie alla sua capacità di trasmettere speranza in un contesto segnato da venti mesi di bombardamenti e da un assedio totale che dura da quasi tre mesi. “Provo a portare un po’ di allegria fra i bambini, in modo che dimentichino la guerra per un po’”, spiegava in uno dei suoi ultimi video.

Secondo i dati diffusi da Unicef, dal 18 marzo — giorno in cui è stato interrotto il cessate il fuoco — sono almeno 950 i minori uccisi. Save the Children stima che circa un milione di persone nella Striscia, quasi la metà della popolazione, si trovi in condizioni di grave insicurezza alimentare. Almeno 29 persone, tra cui diversi neonati e anziani, sarebbero decedute a causa della fame, mentre gli aiuti umanitari restano bloccati ai valichi. Circa 4.500 pazienti necessitano di trasferimento fuori da Gaza per ricevere cure mediche non più disponibili sul territorio, dove ospedali e infrastrutture sanitarie sono stati gravemente danneggiati.

I numeri resi noti dall’UNRWA indicano che il bilancio dei minori vittime del conflitto in corso supera quello complessivo degli ultimi quattro anni in tutte le altre guerre del mondo. Secondo alcune fonti, il totale dei bambini uccisi nella Striscia potrebbe aver superato le 15.000 unità, con un numero di dispersi che farebbe salire la stima a 20.000.

Questa guerra è una tragica eccezione di umana brutalità”, ha dichiarato il Comitato delle Nazioni Unite per i diritti dei bambini, commentando l’impatto del conflitto sui più giovani. Dopo la morte di Yaqeen, i suoi profili social sono diventati una sorta di archivio virtuale del suo impegno e del suo sorriso, spezzato insieme alla sua giovane vita.

Giorgio Bassi

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