Bari schianto via Tatarella, è morta la 16enne Sofia Lorusso: i genitori avvisati dell’incidente da un’app, le parole della sorella
Una minicar viene tamponata su viale Tatarella a Bari: Sofia Lorusso muore in ospedale dopo ore di agonia. La Procura apre un’inchiesta.
Tamponamento nella notte: Sofia muore dopo ore di agonia
BARI – È deceduta nella serata di martedì 28 maggio la sedicenne Sofia Lorusso, coinvolta in un grave incidente stradale avvenuto poco dopo la mezzanotte su viale Tatarella, nel quartiere Poggiofranco. La giovane, studentessa del liceo Di Cagno Abbrescia, era alla guida di una minicar Aixam quando è stata tamponata da una Volvo che procedeva a velocità sostenuta nella stessa direzione. L’urto è stato violento: la minicar ha impattato più volte contro lo spartitraffico, accartocciandosi. La ragazza è rimasta incastrata tra le lamiere, ed è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per estrarla.
I soccorsi del 118 hanno tentato di rianimarla già in ambulanza durante la corsa verso il Policlinico di Bari, dove è stata ricoverata in condizioni gravissime. A lanciare l’allarme sono stati i sensori della minicar, collegati a un’applicazione che ha notificato ai genitori l’incidente. La conferma del decesso è arrivata in serata, intorno alle 22.30.
Indagini in corso e testimonianze tra le lacrime
Secondo una prima ricostruzione degli investigatori, la minicar di Sofia è stata tamponata mentre procedeva lungo il rettilineo di viale Tatarella in direzione del ponte Adriatico. Il conducente della Volvo, un giovane che si trovava alcuni metri più avanti al momento dell’arrivo della Polizia locale e dei vigili del fuoco, è stato sottoposto ai test per verificare l’eventuale assunzione di alcol o sostanze stupefacenti. Entrambi i veicoli sono stati sequestrati per le successive perizie tecniche. La zona è parzialmente coperta da telecamere di sorveglianza, ma potrebbe non esserci alcuna registrazione dell’impatto.
La Procura di Bari attende l’informativa dei vigili per aprire un fascicolo: il giovane alla guida della Volvo sarà con ogni probabilità indagato per omicidio stradale.
In ospedale, nel reparto di Rianimazione, si sono radunati amici, compagni di scuola e familiari. Molti studenti, zaino in spalla, hanno atteso notizie per ore. “Le avevo detto di restare a casa con me”, ha ripetuto in lacrime la sorella ventiduenne. Con Sofia viaggiava un’amica diciottenne, rimasta ferita in modo lieve. Secondo quanto riferito, si trovava nel lato dell’abitacolo rimasto integro ed è stata sbalzata fuori dal veicolo.
“Siamo arrivate appena abbiamo saputo, abbiamo chiesto un permesso e siamo corse qui”, hanno raccontato alcune studentesse accorse in ospedale. “Sa come farsi amare, è bella dentro e fuori”, hanno aggiunto le amiche. “Il fatto stesso di essere tutti qui fa capire quanto amore ha dato a ognuno di noi e quanto forti siano i legami che ha costruito”, ha dichiarato la madre di una compagna di classe.
Fin dalle prime ore del giorno, la famiglia ha sperato in un miglioramento, ma le condizioni cliniche di Sofia sono apparse subito disperate. Il suo cuore ha continuato a battere fino alla tarda sera, quando i medici hanno comunicato la morte.