Cronaca Italiana

Decreto Sicurezza, approvazione definitiva alla Camera: cosa cambia su manifestazioni, sgomberi e cannabis light

Approvato alla Camera il decreto Sicurezza: introdotte nuove aggravanti, norme sugli sgomberi, reati legati alle proteste e divieto sulla cannabis light.

Nuovi reati e aggravanti: approvato il decreto Sicurezza

ROMA – Con 163 voti favorevoli, 91 contrari e un astenuto, la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il decreto Sicurezza, che introduce nuove misure in materia di ordine pubblico, tutela degli agenti e disciplina penitenziaria. Il testo, contenente 39 articoli, era già stato approvato lo scorso 4 aprile e convertito in decreto dal governo per accelerare l’iter legislativo. Ora è atteso l’esame del Senato, che dovrà convertirlo in legge entro il 10 giugno.

Il provvedimento prevede più di dieci nuovi reati e nove aggravanti, con pene più severe per chi commette atti violenti durante manifestazioni o blocchi stradali. È inoltre introdotta l’aggravante per reati commessi nei pressi di stazioni ferroviarie e metropolitane. Tra le novità anche l’inserimento del reato di resistenza passiva in carcere o nei Cpr, e l’inasprimento delle pene per truffe agli anziani.

Particolare attenzione è stata data agli sgomberi di immobili occupati. Il decreto definisce una nuova fattispecie di reato, punita con fino a 7 anni di reclusione, nei casi di occupazione arbitraria di abitazioni altrui. La procedibilità è a querela di parte, ma diventa d’ufficio se la vittima è una persona incapace per età o infermità. È prevista una causa di non punibilità per chi collabora all’accertamento dei fatti e rilascia volontariamente l’immobile.

Cannabis light, manifestazioni e detenute madri: le principali modifiche

Una delle norme più discusse riguarda il divieto di commercio della cannabis light. Viene infatti vietata ogni attività legata alle infiorescenze della canapa, anche in forma semilavorata o trasformata, incluse estratti e oli, con sanzioni equiparate a quelle per sostanze stupefacenti. È esclusa dal divieto la sola commercializzazione dei semi.

Il decreto interviene anche sulle manifestazioni: chi provoca danneggiamenti con violenza o minaccia durante eventi pubblici potrà essere condannato fino a 5 anni di reclusione e 15.000 euro di multa. Introdotto anche l’arresto in flagranza differita. Inoltre, il blocco di strade o ferrovie con il corpo diventa reato, punito con sanzioni fino a 6 anni di carcere, se attuato da più persone.

Modifiche significative anche sul fronte della detenzione femminile: il rinvio obbligatorio della pena per madri con figli sotto l’anno di età diventa facoltativo. Se non viene concesso, la pena sarà scontata negli Istituti a custodia attenuata per detenute madri (Icam).

Bodycam, tutele agli agenti e norme su sim e armi

Sul fronte della sicurezza, il decreto autorizza l’uso delle bodycam da parte delle Forze di polizia per attività di ordine pubblico, controllo del territorio e vigilanza. Esclusa dal provvedimento la polizia locale. Previsto anche un rimborso fino a 10.000 euro per le spese legali sostenute dagli agenti nei procedimenti penali relativi a fatti di servizio.

In materia di telecomunicazioni, cambia la disciplina per l’acquisto di schede telefoniche da parte dei migranti: sarà sufficiente un documento di identità, non più il permesso di soggiorno. I titolari dei punti vendita che non rispettano l’obbligo di identificazione potranno incorrere in sanzioni amministrative con sospensione dell’attività fino a 30 giorni.

È inoltre autorizzato il porto di armi fuori servizio, anche se non in dotazione ufficiale, da parte degli agenti di pubblica sicurezza. Le armi autorizzate includono pistole, fucili e bastoni animati con lama inferiore ai 65 centimetri.

Infine, il decreto prevede un rafforzamento dei poteri dei servizi di intelligence, eliminando l’obbligo per le pubbliche amministrazioni, comprese le università, di collaborare con gli 007, lasciandolo alla loro discrezione.