Puglia, affitto negato a studentessa transgender di 17 anni, la locatrice: “Non voglio problemi i con i genitori delle altre ragazze”
Una 17enne salentina avrebbe perso l’opportunità di affittare una stanza dopo che la proprietaria ha saputo della sua identità di genere, secondo quanto denunciato.
La studentessa aveva trovato una sistemazione, ma è stata esclusa
LECCE – Una ragazza di 17 anni, studentessa e residente in provincia di Lecce, si sarebbe vista negare la possibilità di affittare una stanza in un appartamento condiviso dopo che la proprietaria dell’immobile ha scoperto che la giovane è una persona transgender. Secondo la ricostruzione delle associazioni LGBTIQIA+ locali, inizialmente l’accordo per la locazione era stato trovato, ma la situazione è cambiata improvvisamente quando la proprietaria ha appreso dell’identità di genere della giovane.
A quanto riferito, la motivazione fornita dalla locatrice sarebbe stata quella di voler evitare “problemi con i genitori delle altre ragazze” già presenti nell’appartamento. L’episodio ha suscitato una reazione da parte di varie realtà associative e istituzionali, che hanno deciso di rendere pubblica la vicenda per denunciare quello che considerano un caso di discriminazione.
Dure reazioni da parte di esponenti politici e associazioni
Il fatto è stato commentato anche da rappresentanti politici e istituzionali. Tra questi, l’onorevole Alessandro Zan, il consigliere regionale Francesco Paolicelli, l’assessore regionale alla Formazione e Lavoro Sebastiano Leo e il presidente della provincia di Lecce Stefano Minerva, i quali hanno espresso solidarietà alla giovane e preoccupazione per quanto accaduto.
Le associazioni coinvolte hanno dichiarato: “Questo comportamento, oltre a essere moralmente riprovevole, è giuridicamente illegittimo. Ricordiamo che la Costituzione italiana, la normativa europea e le più recenti pronunce giurisprudenziali vietano ogni forma di discriminazione basata sull’identità di genere”.
Nel comunicato congiunto, le associazioni firmatarie hanno aggiunto: “Si tratta di un fatto grave che lede il diritto all’abitazione. Esprimiamo piena solidarietà alla ragazza coinvolta e ribadiamo l’urgenza di promuovere una cultura del rispetto e della dignità per tutte le persone, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere. È inammissibile che, ancora oggi, una persona venga esclusa da un diritto fondamentale come quello alla casa a causa di pregiudizi transfobici”.
Le stesse organizzazioni hanno rivolto un appello alle istituzioni locali, chiedendo una presa di posizione chiara sull’accaduto e l’attivazione di strumenti efficaci per contrastare episodi analoghi in futuro.