Bari, Antonio De Caro scrive un messaggio di solidarietà a Giorgia Meloni e fa una promessa alla figlia della premier: “Questa è la promessa che faccio a Ginevra”
In un messaggio di solidarietà, Antonio De Caro si schiera a fianco della Premier Giorgia Meloni, condannando le minacce rivolte alla figlia.
Le recenti minacce rivolte alla figlia di Giorgia Meloni hanno suscitato una forte reazione nel mondo politico. Antonio De Caro, sindaco di Bari, ha espresso il suo supporto alla Premier, sottolineando come atti di violenza verbale siano ormai diventati un aspetto quotidiano dei social media.
L’intolleranza sui social media
Ogni giorno, sui social, le persone sono costrette a leggere frasi violente e minacce. “Che tu sia maledetto”, “Devi morire male”, “Meriti di vedere soffrire i tuoi figli”: questi sono solo alcuni degli insulti che circolano in rete, rivolti non solo a chi fa politica, ma anche a chi esprime opinioni diverse. Le parole di odio sembrano essere all’ordine del giorno, tanto che ormai ci si è quasi abituati a vedere contenuti del genere. Ma, come sottolineato da De Caro, questo non può diventare la normalità.
Il limite oltre il quale non si può andare
Per chi fa politica, come nel caso di Antonio De Caro, le critiche sono parte del gioco. Possono essere legittime e persino necessarie per il progresso della discussione pubblica. Tuttavia, esiste un confine che non può essere superato: non si può giustificare l’incitamento alla violenza, in particolare quando coinvolge una bambina, come nel caso di Ginevra, la figlia di Meloni. De Caro afferma chiaramente: “Si può augurare la morte a una bambina per odio politico? No. Punto.”
Un impegno contro l’odio
Nonostante la crescente ondata di odio che spesso si riversa sui social media, Antonio De Caro ha promesso di non rispondere con lo stesso linguaggio velenoso. “Non insulterò i miei avversari, non userò mai l’odio come strumento. Esistono modi per esprimere dissenso e indignazione. Usiamoli”, ha dichiarato, evidenziando come l’odio non costruisca nulla di positivo, né per chi lo riceve, né per chi lo semina.