Minacce social al presidente Emiliano: “Sono sconcertato”, indagato un 34enne
Un uomo residente vicino Roma è accusato di aver inviato messaggi intimidatori al presidente della Regione Puglia dopo lo stop ai rapporti con Israele.
Individuato l’autore dei messaggi minatori: rischia fino a 10 anni
È un 34enne incensurato, residente in provincia di Roma, il soggetto individuato come presunto autore delle minacce via social rivolte al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. L’uomo è stato rintracciato dalla Polizia postale dopo che il governatore aveva denunciato due messaggi ricevuti su Instagram, contenenti espressioni offensive e frasi di natura intimidatoria legate alla decisione regionale di sospendere ogni rapporto istituzionale con lo Stato di Israele.
L’indagine è coordinata direttamente dal procuratore di Bari Roberto Rossi. L’ipotesi contestata è quella di minaccia aggravata a corpo politico dello Stato, un reato che può comportare una pena fino a 10 anni di reclusione. Gli investigatori stanno approfondendo i legami dell’indagato con ambienti riconducibili all’estrema destra romana, sebbene al momento non risulterebbe formalmente affiliato ad alcun gruppo organizzato.
Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe definito Emiliano “nazista” e “sionista”, accusandolo di essere “amico dei terroristi” e di non aver adottato lo stesso tipo di iniziativa nei confronti della Russia di Putin, rispetto alla quale il governatore viene descritto come “vicino”. In uno dei messaggi si legge: “Faremo saltare in aria te e quella Regione di m…”, invio partito da un profilo anonimo con immagine generica e privo di dati identificativi.
Prefettura in allerta: rafforzata la sicurezza del governatore pugliese
Il caso è ora al vaglio della Prefettura di Bari, che sta monitorando con attenzione la situazione per valutarne il livello di rischio. Dopo la denuncia, è stata rafforzata la tutela dinamica nei confronti di Michele Emiliano, già attiva in forma discreta presso la sede della giunta regionale. Le autorità stanno inoltre considerando la possibilità di assegnare una scorta fissa, in base agli sviluppi dell’inchiesta.
Le minacce sono seguite alla decisione del 29 maggio, quando Emiliano, in linea con un analogo provvedimento approvato dal Consiglio comunale di Bari, aveva esortato dirigenti, enti regionali e società partecipate a interrompere ogni rapporto con rappresentanti istituzionali israeliani, definendo le azioni nella Striscia di Gaza come “un genocidio di inermi palestinesi”.
Il presidente ha commentato l’accaduto esprimendo “sconcerto” per il contenuto dei messaggi ricevuti. Diverse figure istituzionali hanno espresso solidarietà,