Meloni: “Vado a votare, ma non ritiro la scheda”, esplode il caso: “Un chiaro sabotaggio del referendum”
La premier Giorgia Meloni ha dichiarato che, pur partecipando alla votazione dei referendum dell’8 e 9 giugno, non ritirerà le schede. Una decisione che ha suscitato numerose reazioni politiche.
La posizione della premier e l’effetto sul quorum
Interpellata dai giornalisti in occasione della Festa della Repubblica, Giorgia Meloni ha spiegato che si recherà ai seggi per i referendum, ma non ritirerà le schede. Questa scelta, pur rappresentando una forma di partecipazione, non contribuirà al raggiungimento del quorum necessario per la validità della consultazione popolare. La legge stabilisce infatti che chi non ritira la scheda non venga conteggiato tra i votanti, influenzando direttamente il numero di elettori necessari per il quorum del 50% più uno. Secondo il Ministero dell’Interno, chi si astiene in questo modo viene conteggiato come non votante.
Le reazioni politiche e le accuse di “sabotaraggio”
La dichiarazione di Meloni ha immediatamente sollevato un’ondata di critiche. Il senatore Dario Parrini del PD ha accusato la premier di utilizzare una tattica “furba” per favorire l’astensione, definendo la sua posizione come un vero e proprio invito a non partecipare. “È un modo per sabotare il raggiungimento del quorum”, ha commentato Parrini, sottolineando che una simile mossa è un chiaro invito a non votare.
Anche il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha criticato la decisione della premier, definendo vergognoso il messaggio che arriva proprio nel giorno della Festa della Repubblica. “In quasi 30 anni di politica, Meloni non ha fatto nulla per tutelare i lavoratori”, ha dichiarato, riferendosi ai temi dei referendum che riguardano i diritti dei lavoratori.
Il fronte del “Sì” risponde alla mossa della premier
Nel frattempo, il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, ha accusato Meloni di inviare messaggi confusi che disincentivano la partecipazione al voto. “È un invito a non partecipare”, ha affermato, aggiungendo che questo comportamento fa paura, in quanto il governo temerebbe un possibile successo dei referendum. La posizione di Meloni, quindi, è stata vista da molti come un tentativo di indebolire il voto su temi legati alla cittadinanza e ai diritti dei lavoratori.
La politica del “non voto” adottata dalla premier ha anche suscitato reazioni da parte di Angelo Bonelli di Europa Verde, che ha parlato di “sabotaggio” da parte della classe politica di centrodestra. “Se anche Meloni decide di non ritirare la scheda, significa che hanno paura della vittoria”, ha dichiarato Bonelli.