Cronaca Pugliese

Puglia, testando una Porsche, collaudatore perde il controllo a 340 km/h sulla pista

Il 36enne stava testando una Porsche ad alta velocità sulla pista ad anello di Nardò: dimesso con 30 giorni di prognosi, si indaga sulle cause.


Incidente durante test ad alta velocità: ferito un collaudatore

Un collaudatore di 36 anni, residente a Manduria, è rimasto ferito in un incidente avvenuto nel pomeriggio di domenica 18 maggio sul circuito del Nardò Technical Center (NTC), in provincia di Lecce. Il test driver stava conducendo una Porsche alla velocità di circa 340 km/h, quando ha improvvisamente perso il controllo del veicolo. La vettura è uscita più volte di pista prima di concludere la corsa contro il guardrail, ribaltandosi.

Il personale di primo intervento presente nella struttura è intervenuto immediatamente, prestando le prime cure all’uomo, che è stato poi trasportato all’ospedale Vito Fazzi di Lecce. I medici gli hanno diagnosticato un trauma dorsale, ritenuto non grave, e lo hanno dimesso nella notte con una prognosi di 30 giorni.

L’incidente è attualmente oggetto di accertamenti per chiarirne le dinamiche. Il collaudo, secondo quanto riferito, rientrava in una prova “esclusiva” destinata a testare le performance del veicolo alla massima velocità sulla pista ad anello. Il 36enne è un dipendente di una ditta esterna che opera all’interno del centro prove.


Sindacati: “Ai lavoratori esterni affidate le prove più pericolose”

Non si tratta di un episodio isolato. Il 12 aprile scorso un altro collaudatore, dipendente anch’egli di una società esterna e originario di Foggia, era rimasto coinvolto in un incidente simile mentre si trovava a bordo di una Ferrari. Più grave l’incidente avvenuto il 21 febbraio 2024, quando perse la vita Mattia Ottaviano, anche lui impiegato in prove ad alta velocità.

Dopo questi eventi, le organizzazioni sindacali hanno sollevato forti preoccupazioni sulle condizioni di lavoro all’interno del centro. “Purtroppo questi incidenti si ripetono nel tempo: eventi di questo tipo accadono spesso, mediamente 2 o 3 al mese, di gravità variabile, ma tutti potenzialmente fatali. In base ad uno schema ormai collaudato nel mondo del lavoro in Italia, anche in NTC le attività più rischiose e pericolose vengono esternalizzate, quindi date in appalto ad aziende esterne e di conseguenza ai lavoratori che operano in condizioni economiche e contrattuali peggiori”, dichiarano Tommaso Moscara, Ciro Di Gioia e Daniela Campobasso, rispettivamente segretari generali di Cgil Lecce, Fiom Cgil Lecce e Filcams Cgil Lecce.

Secondo quanto riferito dai sindacalisti, i lavoratori coinvolti in queste attività non sarebbero inquadrati come collaudatori, ma come semplici autisti o meccanici. “Basti pensare che questi lavoratori sono inquadrati come autisti o meccanici, e non come piloti collaudatori”, spiegano.

Dopo l’incidente mortale del febbraio 2024, le sigle Fiom e Filcams hanno avviato una trattativa per migliorare le condizioni contrattuali e di sicurezza per il personale esterno. “Abbiamo tentato di avviare un processo di internalizzazione e andremo avanti fino a quando quei lavoratori non avranno migliori e più sicure condizioni di lavoro, retribuzioni all’altezza della tipologia di attività che svolgono e delle professionalità che possiedono. La NTC deve assumersi le responsabilità che le competono”, concludono i rappresentanti sindacali.