Detenuto barese 51enne cade in cella e finisce in coma: gravi danni celebrali
Un uomo di 51 anni, affetto da tetraparesi spastica, ha riportato gravi danni cerebrali dopo una caduta nel carcere di Foggia. Aperta un’inchiesta.
Ricovero d’urgenza dopo la caduta in cella
FOGGIA – È stata aperta un’indagine da parte della Procura in seguito alla caduta di un detenuto barese di 51 anni avvenuta il 26 novembre 2024 nel carcere di Foggia, dove l’uomo era ristretto nonostante una grave disabilità. L’uomo, affetto da tetraparesi spastica e con limitazioni motorie e cognitive, era stato trasferito nella struttura penitenziaria foggiana dopo un periodo di detenzione iniziale a Bari, dov’era entrato nell’estate dello stesso anno per scontare una condanna a quattro anni e otto mesi.
All’interno del carcere di via delle Casermette, il 51enne era stato sistemato in una cella condivisa con altri sette detenuti. Già prima del suo ingresso in carcere, l’avvocato difensore Federico Straziota aveva chiesto una misura alternativa alla detenzione, sostenendo che le condizioni del suo assistito fossero incompatibili con la permanenza in un istituto penitenziario. Tuttavia, la richiesta non aveva trovato accoglimento e, nel mese di novembre, si è verificata una caduta che ha reso necessario un immediato ricovero.
Intervento neurochirurgico e sospensione della pena
Trasportato d’urgenza al Policlinico Riuniti di Foggia, l’uomo è arrivato in condizioni gravissime, con un importante trauma cranico. È stato quindi sottoposto a un delicato intervento neurochirurgico alla testa. A seguito del ricovero e dell’intervento, l’esecuzione della pena è stata sospesa. Il paziente ha trascorso circa un mese nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale foggiano, per poi essere trasferito in una struttura privata per un ciclo di riabilitazione durato altri due mesi.
Attualmente il detenuto si trova a casa, ma la vicenda ha portato l’avvocato Straziota a presentare un esposto in Procura, che ha portato all’apertura di un fascicolo d’inchiesta. La magistratura sta ora valutando l’intera gestione della detenzione e le condizioni in cui l’uomo è stato recluso.
«È altamente improbabile – ha dichiarato l’avvocato Straziota – che il mio assistito, viste le sue condizioni di salute, possa essere nuovamente trasferito in carcere». Si attende una nuova udienza, nel corso della quale il giudice deciderà se confermare o meno la sospensione della pena detentiva.