Cronaca Pugliese

Puglia, conto pignorato per 500mila euro a imprenditore, ma le cartelle erano sospese dal 2022

Un imprenditore di Castellana Grotte ha subito il pignoramento del conto nonostante un provvedimento di sospensione emesso due anni prima dal Tribunale di Bari.


Errore nella riscossione: avviato il pignoramento nonostante la sospensione

Nel marzo 2022, un imprenditore originario di Castellana Grotte, in provincia di Bari, si è visto recapitare un provvedimento di pignoramento da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (ADER) per presunte pendenze fiscali. Tuttavia, il Tribunale di Bari, successivamente alla notifica dell’atto esecutivo, aveva sospeso l’intera procedura, decretando quindi l’impossibilità per l’ente di procedere con la riscossione.

Nonostante ciò, nell’ottobre 2024, ADER ha nuovamente avviato un’azione esecutiva nei confronti dello stesso imprenditore, pignorandogli il conto corrente per una somma pari a 500mila euro, legata alle stesse cartelle esattoriali già oggetto della sospensione giudiziaria. Questo atto ha generato l’intervento dello stesso Tribunale, che ha giudicato l’iniziativa dell’ente non solo illegittima, ma anche lesiva dei diritti del soggetto coinvolto.


La decisione del Tribunale e le reazioni del mondo legale

In seguito all’azione giudiziaria intrapresa dall’imprenditore per il pignoramento illegittimo, il 4 aprile 2025 il Tribunale di Bari ha condannato l’Agenzia delle Entrate-Riscossione al pagamento di oltre 6mila euro a titolo di spese legali. L’ordinanza, non impugnata da ADER, è diventata irrevocabile.

Il giudice che ha esaminato il caso ha dichiarato: “Rilevato che l’azione esecutiva intrapresa dall’ADER è stata tempestivamente sospesa. Considerato che la medesima non poteva essere avviata nuovamente, il pignoramento risulta illegittimo.”

Sulla vicenda è intervenuto anche l’Avvocato Salvatore Donadei, Presidente della Camera Civile Salentina, che ha definito l’episodio come grave: “Quanto accaduto risulta assolutamente paradossale perché cittadini e imprese non possono rischiare di subire azioni di questo tipo.”