Cronaca Pugliese

Bari, muore a 43 anni e dona il fegato: il suo gesto salva un’altra vita

Un uomo originario di Terlizzi è deceduto a 43 anni all’ospedale Bonomo di Andria e ha donato il fegato, offrendo speranza a un altro paziente.

Donazione effettuata nella notte all’ospedale Bonomo di Andria

Nelle scorse ore, all’interno delle sale operatorie dell’ospedale Bonomo di Andria, è stato effettuato un prelievo di fegato da un uomo di 43 anni originario di Terlizzi, deceduto presso la struttura sanitaria della BAT. L’intervento, svolto durante la notte, ha coinvolto l’equipe chirurgica del Policlinico di Bari con la supervisione del dottor Di Venosa, responsabile delle attività operatorie nella struttura ospedaliera.

Si tratta della settima donazione di organi registrata nella Asl Bt dall’inizio dell’anno. Il paziente, in vita, aveva espresso la propria volontà di donare gli organi, permettendo così che il suo gesto potesse concretizzarsi rapidamente dopo il decesso.

Le dichiarazioni: “La sua scelta ha donato speranza”

Il coordinatore per le donazioni della Asl Bt, Giuseppe Vitobello, ha confermato che l’uomo aveva formalmente dato il consenso alla donazione degli organi: “L’uomo aveva espresso la sua volontà in vita – dice Giuseppe Vitobello – alla sua famiglia va il nostro pensiero e il nostro ringraziamento”.

Parole di riconoscenza anche da parte del Commissario Straordinario della Asl Bt, Tiziana Dimatteo, che ha sottolineato il ruolo del personale coinvolto e il valore della scelta compiuta: “Grazie ai tanti operatori che come sempre intervengono nelle operazioni di donazione – dice Dimatteo – e grazie soprattutto ai tanti che scelgono di voler donare i propri organi. Un giovane uomo con la sua scelta oggi ha permesso a un’altra vita di continuare a sperare. Siamo vicini al dolore della sua famiglia”.

L’intervento si inserisce nel sistema di trapianti coordinato a livello regionale, che consente l’attivazione rapida delle procedure di prelievo e trasporto degli organi, garantendo la loro conservazione e l’utilizzo in tempi compatibili con la complessità dell’intervento di trapianto.