Cronaca Italiana

Meloni apre alla castrazione chimica: via libera al tavolo tecnico

Approvato alla Camera un ordine del giorno della Lega che chiede di valutare l’introduzione della castrazione chimica volontaria per reati sessuali gravi.

Approvato l’ordine del giorno leghista sulla castrazione chimica

ROMA – La Camera dei deputati ha approvato, con 210 voti a favore, 117 contrari e 5 astenuti, la fiducia al decreto Sicurezza, che include anche un ordine del giorno presentato dalla Lega, firmato dall’onorevole Igor Iezzi, capogruppo in commissione Affari costituzionali. Il documento, pur non avendo valore vincolante, ha ottenuto il parere favorevole del governo, impegnandolo formalmente ad avviare un percorso di valutazione sull’introduzione della castrazione chimica volontaria per soggetti condannati per reati di violenza sessuale o altri gravi reati a sfondo sessuale.

Il testo prevede la creazione di una commissione o un tavolo tecnico incaricato di esaminare, nel rispetto delle norme costituzionali e sovranazionali, la fattibilità di trattamenti farmacologici e psichiatrici su base volontaria, tra cui anche il blocco androgenico. Secondo il documento, tali trattamenti avrebbero carattere temporaneo e reversibile, con l’obiettivo dichiarato di ridurre il rischio di recidiva. L’effetto sarebbe attivo sei mesi dopo l’inizio del trattamento e si estinguerebbe sei mesi dopo l’interruzione.

Reazioni politiche e contesto internazionale

L’iniziativa è stata giustificata dalla Lega con riferimento a una crescente esposizione mediatica di casi di violenza sessuale, ritenuta sintomo della carenza di misure efficaci nel sistema penale. Nel testo si sottolinea l’esigenza non solo di sanzionare i responsabili, ma anche di prevenirne la recidiva. La proposta richiama un ordine del giorno analogo, approvato nel settembre 2023 sempre a firma di Iezzi, e il governo ha richiesto di integrare il nuovo documento con la frase “conformemente agli impegni già assunti”.

Secondo alcuni osservatori, la decisione potrebbe rappresentare un segnale politico nei confronti della Lega all’interno della maggioranza. Nonostante il parere favorevole dell’esecutivo, non risultano ancora azioni concrete verso l’attuazione di tali misure. Tuttavia, il tema resta attuale anche nel contesto internazionale: proprio in questi giorni, il Regno Unito ha avviato un programma sperimentale in venti carceri che prevede trattamenti simili.

Le opposizioni hanno manifestato forte contrarietà, in particolare il Partito Democratico, che ha criticato Forza Italia per l’allineamento con quella che viene definita una posizione estrema. “Il nostro ordinamento non può cedere a scorciatoie punitive di stampo medievale”, ha dichiarato il gruppo parlamentare del Pd. Anche Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, ha commentato: “Per la Lega è un mantra da anni, ma non si sono mai impegnati con altrettanta convinzione a contrastare a monte le cause della violenza dei maschi”.