Donna affetta da tubercolosi rifiuta il ricovero e torna a lavorare nel suo negozio di alimentari
Una donna di Sabaudia, affetta da tubercolosi polmonare attiva, è stata scoperta mentre lavorava nel suo negozio di alimentari, nonostante l’indicazione di ricovero in ospedale.
Il 22 maggio scorso, gli agenti della polizia locale hanno ricevuto la segnalazione di un caso di tubercolosi in città. La donna, che in precedenza aveva accusato alcuni malesseri, aveva fatto dei controlli medici che avevano rivelato la presenza della malattia infettiva e contagiosa. Nonostante il referto, la paziente ha deciso di non ricoverarsi, ma ha continuato a lavorare nel suo negozio, ignorando le precauzioni necessarie.
La tubercolosi e il rischio di contagio
La tubercolosi è una malattia causata da un batterio che colpisce principalmente i polmoni, ma può estendersi anche ad altri organi. Senza un trattamento adeguato, può essere fatale. Secondo le linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità, chi risulta positivo al test per la tubercolosi deve essere ricoverato in una struttura con un reparto di Malattie Infettive, per ricevere le cure necessarie e per prevenire il contagio ad altri individui.
Nel caso della donna di Sabaudia, la sua condizione è stata diagnosticata in tempo, ma nonostante questo, ha deciso di non seguire le indicazioni sanitarie. Invece di recarsi in ospedale, si è recata al suo negozio, dove ha servito i clienti senza indossare alcuna protezione, rischiando così di trasmettere la malattia. La sua azione è stata considerata una violazione delle normative sanitarie, e per questo motivo è stata emessa un’ordinanza che ne ha disposto l’isolamento.
L’intervento delle autorità e la chiusura del negozio
Quando la polizia locale ha cercato di notificare il provvedimento alla donna a casa sua, non la trovavano. Dopo aver appreso che la donna si trovava nel negozio, i vigili sono intervenuti prontamente. La donna è stata trovata dietro al bancone, impegnata a servire i clienti. Nonostante fosse consapevole della sua condizione e dell’alto rischio di contagio, ha continuato la sua attività lavorativa senza adottare alcuna misura preventiva, come l’uso della mascherina.
Il negozio è stato immediatamente chiuso e i familiari che vi lavorano sono stati posti in isolamento, per evitare ulteriori casi di contagio.