Cronaca Italiana

Uccide a pugni il coinquilino perché russava: “Non mi faceva dormire”

Un uomo di 44 anni è stato ucciso a Bresso, nel Milanese, dopo una violenta aggressione subita dal suo coinquilino, arrestato poco dopo dai carabinieri.

Colpito con una raffica di pugni: arrestato l’aggressore

È stato arrestato con l’accusa di omicidio Badr Harnafi, 41 anni, presunto responsabile della morte del coinquilino Abdellatif Soubai, 44 anni, deceduto a Bresso, alle porte di Milano, sabato 7 giugno. I due condividevano un alloggio situato in un seminterrato di via Don Vercesi, al civico 5. Secondo la ricostruzione fornita dai carabinieri, Harnafi avrebbe colpito con estrema violenza la vittima, utilizzando solo i pugni, fino a provocarne il decesso.

A detta del presunto aggressore, che si sarebbe presentato come ex pugile professionista, la lite sarebbe scoppiata a causa del russare dell’altro uomo, che disturbava il suo sonno. Durante l’aggressione, Soubai avrebbe cercato di placare l’ira del coinquilino pronunciando le parole: “Sono tuo fratello, non voglio litigare”, ma senza riuscire a fermarlo. Dopo essere stato colpito ripetutamente, sarebbe stato steso con un colpo diretto alla mandibola. I soccorsi, allertati da un altro coinquilino, sono arrivati sul posto con un’ambulanza del 118, ma per la vittima non c’è stato nulla da fare.

Tracce di sangue e test tossicologico positivo

I militari dell’Arma, giunti rapidamente sul posto, hanno trovato Harnafi con tracce di sangue sulla nuca, sui talloni e sotto le unghie. L’uomo, inizialmente allontanatosi a piedi, è stato fermato poco distante dall’appartamento. Dopo l’arresto è stato condotto in ospedale a causa di dolori al braccio sinistro. I medici hanno diagnosticato un trauma cranico e un trauma contusivo alla mano sinistra, dimettendolo con una prognosi di nove giorni.

Sottoposto agli esami tossicologici, Harnafi è risultato positivo alla cocaina e ai cannabinoidi. In seguito all’interrogatorio, la giudice per le indagini preliminari Chiara Valori ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere. Contestata anche l’aggravante dei futili motivi, legata – come riportato nel provvedimento – ai “fastidi della convivenza e al fatto che Soubai disturbasse il suo sonno russando”.

Le indagini dei carabinieri sono proseguite con l’audizione degli altri tre coinquilini, presenti durante la lite, che hanno fornito elementi utili alla ricostruzione dell’accaduto.