Chi è Matteo Zuppi, il cardinale di Bologna che potrebbe diventare Papa

Tra i favoriti alla successione di Papa Francesco c’è il cardinale Zuppi, inviato di pace in Ucraina e Russia e presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

Un profilo di rilievo nella Chiesa cattolica

ROMA – Tra i nomi che emergono con maggiore insistenza in vista del Conclave del prossimo 7 maggio, chiamato a eleggere il 267esimo Pontefice dopo la morte di Papa Francesco il 21 aprile, spicca quello del cardinale Matteo Zuppi, 69 anni, arcivescovo metropolita di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana (Cei) dal 2022.

Originario di Roma, Zuppi è spesso indicato come uno dei cardinali più vicini alla linea pastorale di Papa Francesco, in particolare per il suo approccio aperto al dialogo e al confronto. A confermarlo è stata anche la sua nomina come inviato speciale del Pontefice in Ucraina e Russia, dove ha incontrato figure chiave come il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.

Classe 1955, Zuppi è cresciuto in una famiglia legata al mondo del giornalismo: il padre, Enrico Zuppi, è stato direttore dell’“Osservatore della Domenica”, mentre la madre, Carla Fumagalli, era nipote del cardinale Carlo Confalonieri. Lasciando una recente congregazione vaticana, Zuppi ha commentato con una battuta rivolta ai cronisti: “Sono figlio di giornalisti, come faccio a non sopportarvi?”

Ha frequentato il liceo classico Virgilio a Roma, dove erano iscritti anche Francesco De Gregori e David Sassoli, del quale ha celebrato i funerali nel 2021. Dopo il seminario, ha conseguito una laurea in Lettere presso la Sapienza con una tesi sulla storia del cristianesimo. Il suo percorso pastorale è iniziato a Trastevere, dove ha operato per oltre trent’anni. Nel 2015 è stato nominato arcivescovo di Bologna da Papa Francesco. Nel capoluogo emiliano, è noto per la sua scelta di vivere in una struttura per sacerdoti anziani, per spostarsi in bicicletta e per la sua disponibilità al confronto con esponenti di ogni orientamento politico.

Missioni diplomatiche e visione europea

Nel maggio del 2023, il cardinale Zuppi è stato incaricato da Papa Francesco di promuovere missioni di pace tra Russia e Ucraina, con l’obiettivo di “incoraggiare gesti di umanità” e “trovare vie per una giusta pace”, come dichiarato dalla Santa Sede. Il 5 giugno si è recato a Kiev, dove ha incontrato il presidente Zelensky, mentre pochi giorni dopo ha raggiunto Mosca, dove ha avuto colloqui con Yuri Ushakov, consigliere del presidente Vladimir Putin. Tuttavia, le missioni non hanno portato a un’intesa concreta.

Durante un’omelia pronunciata nell’agosto dello stesso anno, Zuppi ha messo in guardia contro i rischi dell’isolamento e dei nazionalismi: “Il sogno di un’amicizia tra i popoli si scontra con la tentazione di chiudersi, di alzare barriere. È pericoloso, perché impedisce di comprendere e risolvere i problemi.”

In un’intervista rilasciata nello stesso periodo, ha espresso una critica diretta alle istituzioni continentali: “L’Unione Europea fa troppo poco, dovrebbe fare molto di più. Deve promuovere ogni iniziativa per la pace, seguendo l’invito del Papa a una pace creativa.” Ha quindi auspicato “una ripresa dello spirito europeo, indispensabile per garantire un futuro di pace alle nuove generazioni.”

Un percorso coerente con la visione bergogliana

La figura del cardinale Zuppi, per esperienza, stile pastorale e impegno per la pace, rappresenta una possibile continuità con il pontificato di Papa Francesco. Il suo nome, già citato tra i più autorevoli all’interno della Chiesa cattolica, potrebbe assumere un ruolo centrale nel prossimo Conclave.

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