Trasferito Alessio Tucci: l’assassino di Martina Carbonaro lascia Poggioreale, in quel carcere era in pericolo
L’autore del delitto di Martina Carbonaro è stato spostato in un altro carcere per ragioni di sicurezza. Minacce anche ai familiari.
Tucci lascia Poggioreale per motivi di sicurezza
Alessio Tucci, il ragazzo diciottenne che ha confessato l’uccisione della quattordicenne Martina Carbonaro, è stato trasferito dal carcere di Poggioreale in un’altra struttura penitenziaria della Campania. La decisione è stata presa per motivi di sicurezza: la permanenza del giovane nella casa circondariale di Napoli era considerata troppo rischiosa, sia per l’incolumità del detenuto che per quella dei suoi familiari, minacciati anche all’esterno del carcere.
A confermare il trasferimento è stato l’avvocato Mario Mangazzo, difensore di Tucci, che nei giorni scorsi aveva segnalato alla direzione carceraria e alle autorità competenti il clima di forte tensione in cui versava il suo assistito. Il ragazzo era stato inizialmente collocato in un reparto più tranquillo, ma il timore di ritorsioni da parte degli altri detenuti ha imposto un intervento urgente.
Minacce anche ai familiari
La situazione di pericolo non riguarda solo Tucci. Anche alcuni suoi familiari, durante una visita nei pressi del carcere per consegnare un borsone con gli effetti personali, sarebbero stati avvicinati e insultati da parenti di altri detenuti. Episodi che hanno contribuito a velocizzare il trasferimento in un luogo segreto, di cui non è stata resa nota la località per ragioni di sicurezza.
Attesa per l’autopsia di Martina Carbonaro
Nel frattempo, gli investigatori attendono gli esiti dell’autopsia sul corpo di Martina Carbonaro, che sarà affidata ufficialmente lunedì 2 giugno alle ore 9:30, presso l’obitorio dell’ospedale San Giuliano di Giugliano in Campania. L’esame medico-legale sarà cruciale per accertare se la ragazza fosse ancora viva al momento in cui Tucci, dopo averla colpita più volte alla testa con una pietra, ha occultato il corpo sotto un armadio e dei rifiuti in un casolare abbandonato vicino allo stadio Moccia di Afragola.
Le prime indiscrezioni dei medici legali parlano di una possibile agonia durata diversi minuti, che riapre scenari ancora più inquietanti. Se confermato, ciò potrebbe aggravare la posizione giudiziaria del giovane, attualmente accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
La detenzione e la confessione
Il diciottenne è stato sottoposto a fermo nella notte del 28 maggio su disposizione della Procura di Napoli Nord, dopo aver confessato l’omicidio durante un interrogatorio. L’udienza di convalida ha confermato la custodia cautelare in carcere, poi revocata a favore del trasferimento in un altro istituto penitenziario per motivi di sicurezza.